Un Thriller politico avvincente
“Lunedì, ventiquattro luglio. Fa caldo anche qui al mare, al Bagno Rina, ai Ronchi di Massa in Toscana. Sono le sette e mezza e Massi, uno dei proprietari, mi prepara un Cuba Libre. Parliamo un po’ come tutte le sere, per far passare il tempo, lo stesso tempo, che ci separa ancora per un po’ dalla morte. Il sole va giù, non cade in mare, ma si avvicina pian piano alle montagne dietro le quali c’è La Spezia e il resto del mondo.
Da dove cazzo sia venuto non lo so, ma è lì, su una delle sedie verdi e bianche, con un capellino da Baseball in testa, come un turista americano. Veste un paio di Jeans e una Lacoste blu scura, ha sfilato le scarpe di cuoio e se ne sta, le gambe distese su una brandina, a godersi il tramonto. Forse.
Mi avvicino senza la minima intenzione di parlargli. Il Rum sta facendo il suo effetto e sono già triste, come speravo. Chissà che cosa ci porta a voler rimpiangere gli amori andati male. È strano, ma sembra avermi aspettato. Non distoglie gli occhi dal sole, ma dice:
– Siediti pure vicino a me, figliolo. Non disturbi. –
Mi da del tu e semmai la mia paura è che sarà lui a rompermi le scatole, ma lì per lì non so cosa rispondere. Avrà sessant’anni, forse anche di più, ma deve essere alto quasi uno e novanta e sembra essere in perfetta forma. Mi indica una sedia e dato che sono stanco e in più un po’ ubriaco, mi siedo. Lui, invece di attaccare discorso, continua a godersi il tramonto.
– Bel tramonto -, faccio io infatti dopo un po’, tanto per dire qualcosa e rompere il silenzio divenuto pesante.
– Si, anche se non sono qui per questo. –
Frase da cinema, il Killer che conversa un pochino con la vittima prima di tirare fuori la pistola col silenziatore. Manca lo sguardo con gli occhi duri però, perché lui continua a guardare altrove. Ora starebbe a me chiedere: “E allora per cosa è venuto?”, lo sguardo pieno di panico, perché già lo so che è venuto per me. Ma non dico nulla, bevo un sorso e aspetto il momento buono per andarmene. I pazzi non mi sono mai piaciuti, forse perché mi ricordano me stesso.
– Spiaggia vuota -, fa lui, – tutti a casa a vedersi il telegiornale. La gente è fatta così, si perde sempre la parte più importante di tutto. -”
A proposito del “Signore”
“Ho voluto scrivere un libro sull’Italia di oggi, nello stile di Raymond Chandler e con un eroe triste e perso, ma un po come tutti noi e amabile. E mi pare di esserci riuscito.”
Roberto Lalli delle Malebranche